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Piccoli cuccioli crescono

- COME FAVORIRE L'INDIPENDENZA NEL CUCCIOLO -

Jack ha due mesi, è appena stato adottato.
Sgambetta per casa mordicchiando la sua palla.

Giulia si è presa qualche giorno di ferie per aiutarlo ad ambientarsi. Sono stati sempre insieme, lui ha mangiato dalle sue mani, aveva paura del rumore metallico della ciotola, ha dormito accoccolato dentro la sua felpa, e ha sentito un po’ di meno la nostalgia dalla sua mamma.

Ora Giulia si sta allacciando gli stivali, non ha la sua solita felpa, ha preso una valigetta. Ha messo a terra dei tappetini, ha riempito la ciotola dell’acqua. Gli da un buffetto, si raccomanda di fare il bravo. Esce, chiude la porta.

Jack è solo.

Si guarda intorno, il soggiorno è sempre stato così grande? Ha paura. Si avvicina alla porta, uggiola piano. Giulia tornerà indietro, appena lo sentirà, pensa.

Ma lei non torna. Lui ulula.

Non succede nulla. Jack sente il cuore che gli martella nel piccolo petto, inizia ad ansimare. Perché in una stanza così grande ora c’è così poca aria?

Vorrebbe infilarsi nel letto di Giulia, rotolarsi nel suo odore. La porta è chiusa.

Non può andare da nessuna parte.

Ulula ancora. Sente la pipì che preme per uscire. La lascia fluire lì, dove si trova, non si chiede a che servano i tappetini.

Ha la nausea. Uggiola piano, è nervoso.

Sente delle voci nella tromba delle scale, ma non è Giulia.

Cammina avanti e indietro, la pancia brontola.

Passano le ore, Jack sente crescere la disperazione, dov’è la mamma? E i suoi fratellini? Dov’è Giulia? Stremato, si addormenta.

Click, clack. Le chiavi girano nella toppa. è lei!

Jack balza in piedi, è felice, salta intorno ai piedi di Giulia, è emozionato, sollevato.

“Ma cosa hai combinato? I bisogni in casa non si fanno, NO!”

Il cucciolo la guarda, non capisce. È felicissimo ma Giulia sembra arrabbiata.

Le lecca le mani, uggiola un pochino.

Giulia si siede sui talloni. Lo prende in braccio. Lo sente tremare e le spuntano le lacrime.

Capisce che dovranno imparare.

Crescere è un’avventura, ed è molto più bella insieme.

I CONSIGLI DELL’ESPERTO:

Al momento dell’adozione un cucciolo deve affrontare un cambiamento molto difficile:
lascia la mamma, suo primo riferimento, unico sino a quel momento, lascia i fratellini, suoi compagni di gioco, lascia rumori, odori, suoni, ambienti conosciuti e rassicuranti.

Il distacco è un momento delicato, quindi, e richiede molte attenzioni da parte della famiglia che accoglie il piccolo e che diventerà per lui un riferimento fondamentale, quello rappresentato sino a quel momento dalla mamma, dai fratelli e dall’ambiente in cui è nato e cresciuto.

Cosa fare per aiutarlo a vivere serenamente questo cambiamento?

Prima cosa: il piccolo a due mesi non è ancora in grado di sopportare il distacco dai suoi referenti, perciò sarà necessario organizzarsi perché non debba trascorrere ore da solo in casa. Non è pronto, anatomicamente, a trattenere i bisogni, quindi deve uscire spesso per imparare che, quando saprà trattenerli, dovrà farlo fino al momento dell’uscita. Non è pronto per dormire da solo, senza una mano che lo rassicura quando cerca il contatto, quindi dovrà poter dormire nella stanza con un famigliare. Non è pronto per sopportare la solitudine, ha bisogno di incoraggiamento quando esplora, di rassicurazioni quando si sente in difficoltà, di presenza e di abituarsi gradualmente a momenti di indipendenza e attesa.

Non sono dispetti i bisogni in casa, né quando escono così, come se niente fosse e ancor meno quando li fa in assenza della famiglia. E se c’è qualche danno al rientro non è certo perché si diverte a farci arrabbiare. Danni, vocalizzazioni, bisogni in casa, graffi sulla porta sono tutti segni dell’enorme disagio di un cucciolo che si sente abbandonato e spaventato.

Diamogli tempo, prendiamoci del tempo per il cucciolo e costruiamo insieme a lui la sua indipendenza. In questo modo crescerà più sereno grazie alla certezza che quando rimane da solo può giocare, riposare, curiosare per casa serenamente perché qualche ora dopo torneremo a giocare insieme e coccolarlo.

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