Gli effetti del lock down sul cane

24 Oct , 2022

Mesi di cambiamento della realtà cittadina ma anche dei ritmi, gli umori, le abitudini delle nostre famiglie umane e animali. La pandemia vissuta negli ultimi due anni ci ha cambiati e ha cambiato i nostri cani che hanno vissuto enormi e repentini cambiamenti insieme a noi a causa del lock down.

I cuccioli adottati durante la pandemia: oggi come sono?

Uno dei fenomeni dei quali oggi ci troviamo a pagare lo scotto è quello dei cuccioli adottati durante la pandemia.
Molte persone destabilizzate dall’isolamento sociale hanno deciso di comprare o adottare un cucciolo, qualcuno forse trascurando l’impegno che questo avrebbe comportato una volta tornati ai ritmi pre-pandemia.
Quei cuccioli hanno conosciuto uno stile di vita molto diverso dalla “normalità” perché le città erano silenziose e spopolate, perché le giornate erano tutte in condivisione, molto esclusiva e fuorviante per un cucciolo che si sta facendo un’idea del mondo e della vita.
Oggi, dopo oltre due anni, quei cuccioli sono cani adulti che spessissimo presentano molte difficoltà: sono spaventati mentre passeggiano nelle città tornate ad essere caotiche, non hanno acquisito buone capacità sociali con i conspecifici e con persone sconosciute, non hanno un minimo di autonomia e per questo hanno dei veri e propri attacchi di panico quando restano a casa da soli, che sia per otto ore o per qualche decina di minuti.

I cani adulti adottati durante la pandemia: vivono bene la “normalità”?

Anche i canili hanno avuto un aumento delle richieste di adozione durante la pandemia e molti cani, alcuni dopo anni di canile, hanno finalmente trovato una famiglia.
Spesso dopo un’adozione anche un cane adulto può avere necessità simili al cucciolo. Deve imparare a relazionarsi con la sua famiglia, entrare nei ritmi di una vita domestica, acquisire sicurezza per affrontare una realtà che spesso è totalmente sconosciuta come i mezzi e il traffico, odori e rumori della città, le persone che si incontrano e così via.
In questo l’ambiente e le abitudini che abbiamo vissuto durante il lock down hanno aiutato molti cani a metabolizzare più facilmente il cambiamento ma, nel contempo, alcuni ad oggi vivono l’enorme difficoltà a sopportare il distacco dal loro referente umano e mostrano sintomi ansiosi alla separazione al pari dei cuccioli.

Cosa ha lasciato la pandemia nei nostri cani?

Molti dei nostri amici hanno vissuto con piacere un lungo periodo di stretta convivenza con noi e forse, se potessero dircelo, oggi ci confesserebbero di ripiangere le lunghe giornate, i mesi trascorsi insieme.
Altri cani, invece, oggi pagano le conseguenze di una pace fittizia vissuta in quel periodo perché se quel silenzio surreale delle città, i ritmi lenti delle nostre giornate, le poche sollecitazioni che si vivevano, erano rassicuranti per quelli più insicuri, il nostro “tornare alla normalità” si è tradotto per loro in una improvvisa immersione in una realtà troppo complesse, addirittura spaventosa per alcuni.

È importante aiutare anche loro alla nostra ritrovata “normalità”

Abbiamo ricominciato ad assentarci da casa per ore, ogni giorno, ad uscire la sera con gli amici, a fare bagni di folla e traffico nelle nostre passeggiate del weekend ma qualcuno ha dimenticato loro: i cani.
Tanto era il desiderio di uscire, di tornare al lavoro, di vedere persone che qualcuno ha dimenticato che a casa restano loro, incapaci di restare sereni e tranquilli in nostra assenza, sconvolti dal repentino cambiamento delle città, destabilizzati dalle tante persone e dai tanti cani tornati a popolare le città.
Così come loro hanno aiutato noi, ora dobbiamo ricambiare. Ma come?

Prenditi del tempo per voi

Organizza gradualmente le condizioni migliori perché il tuo cane strutturi la sua autonomia. Fate belle passeggiate, in ambienti tranquilli e ricchi di ciò che piace a lui: un prato, profumi di natura, movimento, gioco, interazioni spontanee o lontananza dagli altri, a seconda di ciò che il tuo cane mostra di desiderare. Dopo una passeggiata gratificante e rilassante chiunque sarebbe meglio disposto a rilassarsi e aspettare a casa il rientro della famiglia.

Rendi graduale l’attesa solitaria

Cerca di dare modo al tuo cane di abituarsi gradualmente a restare a casa da solo. Puoi chiedere a un amico, un parente, un dog sitter o introdurlo in un asilo per cani. Qualunque sia la soluzione che più si confà alle tue possibilità e al suo piacere, sarà un regalo importante per lui che così avrà tempo per sperimentare che ad ogni distacco seguirà un ricongiungimento, che nella giornata ci sono momenti condivisi, momenti rilassanti, momenti noiosi che si susseguono.

Crea una nuova routine stabile

Poter prevedere cosa si farà è importante per la serenità di chiunque. Se il cane ha modo di prevedere che stiamo per uscire, sarà costantemente in tensione rispetto a ciò che facciamo. Creare una routine gli permette di prevedere e di prepararsi anche all’attesa tranquilla.

L’autonomia si costruisce insieme

Quando passi una giornata a casa, magari nel weekend, mantieni una ruotine stabile ed evita di stare appiccicato al cane tutto il giorno, perché questo poi sarà fonte di mancanza e sofferenza nei giorni più impegnati della tua settimana. Aiutalo a distinguere i momenti da condividere, dove ci si sdraia insieme sul divano per un po’ di coccole, dai momenti di distacco nei quali tu fai le tue cose e lui aspetta sul suo cuscinone sgranocchiandosi uno snack o riposando e alterna momenti di uscita insieme ad atri in cui dovrà aspettarti per qualche decina di minuti a casa.
Impara ad osservare i segni di disagio per aiutarlo, incoraggiarlo o permettergli di evitarli, aiutalo quando ne ha bisogno perché disagio e paura si superano molto meglio quando si ha accanto qualcuno che dà sicurezza e incoraggiamento.

 

Dott.ssa Maria Chiara Catalani, DVM

Esperto in Comportamento Animale